Pierre Cardin
Pierre Cardin, l’audacia di rivoluzionare la moda
Sfidare lo status quo è un atto che richiede grande coraggio, ma anche la capacità di guardare oltre l’adesso e anticipare il dopo. Ovvero ciò che fece Pierre Cardin, che per primo ebbe l’ardire di dare vita ad «abiti per che possano ben vestire sia la duchessa di Windsor che i portieri», realizzando una collezione per i grandi magazzini Printemps.
Correva l’anno 1959 e quella scelta gli costò l’espulsione dalla Chambre Syndacale francese che ben presto, però, tornò sui propri passi e lo reintegrò.
Senza dubbio quello fu tra gli eventi capaci di gettare le basi per la nascita del fenomeno che conosciamo come prêt-à-porter o ready to wear che, a sua volta, è stato prodromico per portare a compimento il processo di una moda pronta da indossare, accessibile a tutti senza per questo rinunciare a etica e qualità.
Un percorso grazie al quale oggi milioni di persone in tutto il mondo possono concedersi il lusso di indossare capi alla moda, pur senza avere le disponibilità economiche della duchessa di Windsor.
Una vera e propria conquista, che consideriamo il lascito più importante di questo grande italiano capace di rivoluzionare la moda francese e mondiale: nato nel ’22 a Sant’Andrea di Barbarana (Tv), due anni dopo Pietro Costante Cardin si trasferì in Francia insieme ai genitori.
Nel 1950 fondò la sua casa di moda, diventando celebre per il suo stile futurista che si rifaceva alle prime imprese dell’uomo nello spazio, privilegiando le forme geometriche e prediligendo lo stile unisex.
Cardin fu un antesignano anche nell’esplorazione di mercati e modelli di business nuovi, infatti nel 1959 fu il primo stilista ad aprire un negozio d’alta moda in Giappone e nell’81 acquistò i celebri ristoranti parigini Maxim’s: audacia che, ci auguriamo, possa essere la stella polare del Made in Italy per un 2021 nel corso del quale i brand di Centergross possano consolidare il loro ruolo da protagonisti.