Intervista a Vittorio Pedri, titolare di Loft1
Loft1 è un brand italiano, prodotto in Italia da persone di Bologna. Un brand che impersona caratteristiche come grinta , sfrontatezza e personalità. Abbiamo fatto qualche domanda al fondatore Vittorio Pedri.
Quando è nata Loft1?
Loft1 è un brand italiano nato nel 2012, che produce abbigliamento e accessori per uomo. Siamo tutti ragazzi di Bologna e vogliamo portare avanti la bolognesità. La nostra caratteristica è di voler portare qualcosa di diverso, trasmettere delle sensazioni nuove. I nostri clienti per noi sono molto importanti e soprattutto non sono numeri, ma persone. Curare i particolari e trasmettere emozioni coi nostri prodotti, per noi significa proprio questo: dare importanza alle persone.
Quindi una grande attenzione alla persona anche in azienda?
è proprio il nostro credo aziendale. Noi puntiamo sui valori e ci consideriamo una famiglia. Noi lavoriamo e collaboriamo come una famiglia. è sempre stato un nostro punto di forza. Siamo ragazzi che da una loro passione hanno creato la propria storia e un loro stile di vita.
Cosa ha significato per voi questa pandemia?
La pandemia ha velocizzato tutto e anticipato i tempi, direi quasi di 5 o forse 10 anni. Abbiamo dovuto ristrutturare l’azienda, entrare con forza nel mondo del digitale, che ha significato anche cambiare il modo di vendere. Con l’online siamo letteralmente entrati nelle case della gente. Non è stato un processo semplice, ma ci stiamo riuscendo e faremo grandi cose.
Puntare sulla vendita online è stato importante?
L’online è stato fondamentale, e a un certo punto è stata una vera e propria interruzione di relazione coi clienti, con le persone con cui avevi un contatto giornaliero. è stato un passaggio complesso, abbiamo dovuto quasi stravolgere alcuni processi aziendali consolidati.
L’online poi, ha portato questa idea del voglio tutto e subito, il concetto che non posso aspettare. Sembra quasi che le persone si siano sentite come punite da questa pandemia e quindi il voglio tutto e subito sia diventato quasi un premio che vogliano ricevere.
Quale è il vostro mercato di riferimento?
Prima della pandemia e dell’online il nostro mercato era esclusivamente quello italiano, poi chiaramente con la vendita online, il mercato adesso è diventato potenzialmente il mondo intero, non ci sono confini nel web. In questo la pandemia ha accelerato positivamente processi che erano già forti all’estero, mentre l’Italia era ancora un po’ debole.
Hai parlato di Bolognesità, ma puntate molto anche sul Made in Italy?
Per noi il Made in Italy fa la differenza, significa qualità e stile. Grazie ad un’attenta selezione di fornitori italiani vogliamo garantire sempre un made in Italy al 100%. Per questo non vogliamo parlare di Fast fashion ma di Pronto Moda, perché vogliamo dare qualità, immagine e le sensazioni giuste. Per cui, senza togliere nulla a chi fa moda fast, siamo convinti che la troppa velocità vada a incidere negativamente sulla qualità del prodotto.
Obiettivi futuri?
Siamo partiti con un grande spirito innovativo e di ribellione, volevano da subito portare qualcosa di diverso e i nostri clienti lo stanno apprezzando.
Adesso guardando al futuro vogliamo continuare a crescere, espandendoci sui mercati esteri e vogliamo consolidare e stabilizzare la nostra azienda.
Quale consiglio daresti a chi lavora nel mondo della moda?
Difficile dare consigli, perché ognuno ha la sua realtà. Quello che mi sento di dire è di continuare a percorrere la strada con il solito grande entusiasmo, che questo ultimo periodo un po’ ci ha portato via. è importante percorrere la strada insieme, facendo rete.