Intervista a Michele Maestrami
Il nonno Francesco Maestrami, imprenditore illuminato, nel 1947 ha fondato l’azienda ed è stato tra i fondatori del Centergross. Oggi tocca ai nipoti guardare al futuro. Ci racconta come è cambiata l’azienda Michele Maestrami.
La storia di questa azienda viene da molto lontano, inizia nel 1947.
Nel dopoguerra mio nonno decise di intraprendere questa attività. Noi non siamo nati con l’abbigliamento, ma inizialmente vendevamo accessori per il mondo della sartoria. Quando mio nonno lasciò l’attività a mio padre e a mio zio, viste le difficoltà di entrare in centro, insieme ad altri grossisti di Bologna decisero di creare Centergross: un polo all’ingrosso alle porte della città, per fare in modo che fosse più facile accedere per tutti i clienti. Nel tempo si è rivelata un’intuizione importante e vantaggiosa. Dopo di che, siamo entrati io, mio fratello e mio cugino: Michele, Marco e Luca.
Come è cambiata l’azienda dal nonno ai nipoti?
Come in tutte le cose è cambiata insieme al mondo, adeguandosi ai tempi. Noi avevamo delle buone basi che ci davano una prospettiva positiva. Con il Covid e il conseguente calo delle cerimonie, per noi è stato un momento complicato. Ultimamente il trend era tornato positivo, il volume delle vendite si era alzato di nuovo, ma la pandemia ha avuto ripercussioni sull’approvvigionamento di materie prime con ricadute su tutti i tempi di produzione. Appena si sono sbloccate le forniture delle materie prime, c’è poi stato il problema dei contagi Covid con conseguenti quarantene preventive che hanno causato la chiusura per settimane di interi reparti produttivi, e questo ci sta portando inevitabilmente a un ritardo anche nelle consegne.
Qual è una caratteristica della vostra azienda?
Quello che ci ha sempre caratterizzato è il considerarci una sartoria industriale, abbiamo sempre fatto un prodotto personalizzato. Producendo tutto internamente, siamo in grado di fare capi anche con specifiche caratteristiche richieste dal cliente nella scelta del modello e del materiale. Questa è sempre stata la nostra forza.
Quale è il vostro mercato di riferimento?
Il nostro mercato è prevalentemente italiano anche se abbiamo lavorato tanto anche all’estero dove sia a livello europeo che extra europeo manteniamo ancora alcuni clienti. Negli ultimi anni, in particolare dopo l’Expo di Milano, le cose sono cambiate perché le piccole imprese si sono trovate da sole, senza riuscire a sostenere i costi per partecipare alle grandi fiere estere.
Il Centergross è ancora oggi una grande intuizione e potenza?
Centergross rimane il centro all’ingrosso più importante in Italia e in Europa.
Come vi ponete riguardo all’ e-commerce?
La forza dell’e-commerce vale per chi fa un prodotto smart, veloce, abbastanza standard, come una maglietta, una t-shirt. Ma per un prodotto come il nostro – un abito, una giacca – che ha bisogno di verificare la vestibilità, i risultati dell’ e-commerce non sono entusiasmanti.